ARTICOLI / ARTICLES

Terenzio Geminiani, musicista e garibaldino

Studi Pesaresi

Rivista della Società pesarese di studi storici n. 11, 2023, pp. 71-80

Fino a oggi Terenzio Geminiani (Pesaro 1815-Mentana 1867) era conosciuto solo come “eroe della terza guerra d’indipendenza” e la sua città natale gli ha giustamente intitolato una via. Il ritrovamento di alcuni documenti negli archivi di Tarquinia, confrontati con altri custoditi a Pesaro, ha permesso di ricostruire la vita di questo interessante personaggio, che si è rivelato essere un “maestro di cappella”, ossia un musicista capace di suonare l’organo e il violino, dirigere un coro e comporre. Dopo una prima esperienza lavorativa a Corneto (l’odierna Tarquinia), lo vediamo prendersi la scena a Roma, suonando il violino e dirigendo l’orchestra nei teatri alla moda, mentre serviva nell’esercito pontificio. I moti rivoluzionari e la breve parentesi della Repubblica romana lo portano a convincersi di idealità patriottiche, fino ad aderire alle milizie garibaldine. Muore in camicia rossa nel 1867 a Mentana, contro quello stesso esercito che aveva servito in gioventù.

 

Terenzio Geminiani musician and Garibaldian. Until today Terenzio Geminiani (Pesaro 1815-Mentana 1867) was known only as “hero of the Third Independence War” and his hometown rightly named a street after him. The discovery of some documents in the archives of Tarquinia, compared with others kept in Pesaro, made it possible to reconstruct the life of this interesting character, who turned out to be a “maestro di cappella”, i.e. a musician able to play the organ and the violin, conducting a chorus and composing. After a first working experience in Corneto, he took the stage in Rome, playing the violin and conducting the orchestra in fashionable theatres, while serving in the Papal army. The revolutionary movements and the brief parenthesis of the Roman Republic filled him with patriotic ideals that led him to join the militias of Garibaldi. He fought in Mentana with Garibaldi and died there in 1867.

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Terenzio Geminiani, musicista e garibaldino
Uno dei Maestri di Cappella del Duomo di Corneto (Tarquinia) si è rivelato essere anche un eroe garibaldino
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Bach: la rama española

Universidad de Castilla La Mancha

Cuadernos de investigación musical n. 13, 2021, p. 106-114. ISSN: 2530-6847

 

Da dove proviene e a quando risale il cognome Bach in Spagna? Si tratta forse di un membro della famiglia del grande Johann Sebastian Bach, sicuramente musicista, che si è trasferito nella penisola iberica qualche secolo fa? La presenza di un organista spagnolo con questo patronimico inequivocabilmente tedesco nella Cappella Musicale del convento madrileno de Las Descalzas Reales nel XVIII secolo, oltre al fatto che in Catalogna, e in particolare nella provincia di Gerona, sopravvivano attualmente molti Bach, sono serviti da pretesto per questa ricerca genealogica, che arriva nientemeno che all'epoca degli ultimi Templari.

¿De dónde viene y a cuándo se remonta el apellido Bach en España? ¿Puede que algún miembro de la familia del gran Johann Sebastian, posiblemente músico, se hubiera afincado de alguna manera en la península ibérica antaño? La presencia de un organista español con este patronímico inequívocamente alemán en la Capilla Musical del convento madrileño de las Descalzas Reales en el siglo XVIII, más el hecho de que en Cataluña, y en particular en la provincia de Gerona, sobrevivan hoy en día muchos Bach, han sido alicientes suficientes para llevar a cabo esta investigación genealógica, que llega nada menos que a la época de los últimos Templarios.

 

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Settimo: rubare. Nuovi aspetti agogici nelle toccate di Frescobaldi

LIM (Libreria Musicale Italiana)

Le Toccate di Frescobaldi sono state oggetto di studio e di interpretazione per generazioni di musicologi e di musicisti a livello mondiale, per la chiara fama dell’autore e la grande diffusione che hanno avuto fin dalla loro genesi. Il dibattito sulla corretta interpretazione di queste opere è tuttora vivo ed è testimoniato dall’immensa e variegata discografia esistente, nonché dal crescente numero di convegni internazionali incentrati su alcuni aspetti particolari. Il tipo di notazione usato da Frescobaldi è uno di quegli elementi che fanno ancora discutere, per l’originalità e, al tempo stesso, per l’enigmaticità che lo contraddistinguono. L’agogica è un fattore interpretativo che gioca un ruolo fondamentale nella resa strumentale del pensiero di un compositore come Frescobaldi, il quale non disponeva ancora di mezzi grafici atti a esplicitarla. Ebbene, con l’aiuto delle fonti storiche e di quell’ars retorica di cui si faceva largo uso nel Barocco, questo articolo intende proporre un’ulteriore chiave di lettura per addentrarsi in quel mondo personalissimo del maestro ferrarese e carpirne l’essenza più vera. Una serie di esemplificazioni in notazione moderna, accostate sempre all’originale, tenterà di supportare l’interprete nella decodificazione di un sistema grafico ad oggi, per molti versi, ancora incompreso.

 

Frescobaldi’s toccatas have been studied and interpreted by generations of musicologists and musicians worldwide, due to their composer’s great popularity and the extensive circulation they have enjoyed from the very beginning. However, their correct performance is still a matter of vivid debate, confirmed by the great variability of extant discography and the ever-growing number of international conferences focussing on certain aspects. The notation used by Frescobaldi is one of the elements that are still a source of discussion due to its originality and, at the same time, the mystery that characterizes it. Agogics, or tempo management, plays a basic role in the instrumental rendering of the ideas of a musician like Frescobaldi, who – at that time – did not have the graphic means to explain them. To sum up, with the support of the sources and the ars retorica so widely used in the baroque era, this article intends to propose an additional key to penetrate Frescobaldi’s very personal world and extract its truest essence. A series of exemplifications in modern notation, next to the original, will try to assist the performer decodify a graphic system that, even today, might create some misunderstandings.

 



Girolamo Zenti and G.B. da Cortona: an unsospected relationship

Cambridge University

Galpin Society Journal n. LX, 2007, p. 63-69.

Articolo sull'ingiustamente poco conosciuto costruttore di clavicembali Girolamo Zenti (Viterbo, 1610 ca. - Parigi, 1666 ca.)

 

Disponibile su JStore (in inglese) e su academia.edu

 

Nell'articolo viene accertata la sua nascita a Viterbo e viene rivelata la parentela con l'altro famoso cembalaro Giovan Battista Boni da Cortona (che sposò la zia di Girolamo), grazie al quale Zenti apprese il mestiere e ottenne di lavorare per i Barberini a Roma. Da qui la sua fama raggiunse le corti più importanti d'Europa: Stoccolma (Cristina di Svezia), Parigi (Luigi XIV) e Londra (Carlo II).


Sulla Banda e altre istituzioni musicali a Tarquinia

MiBAC, Archivio di Stato di Roma

Curiosità storiche sulla Banda di Tarquinia (una delle più antiche d'Italia) e le istituzioni musicali tarquiniesi religiose e civili. Un musicista di Corneto (così si chiamava la città di Tarquinia) che studiò con Donizetti fornì involontariamente ispirazione al compositore bergamasco per il suo Don Pasquale.

 

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L'agogica nella musica barocca e in Frescobaldi

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L'agogica nella musica barocca e in Frescobaldi
Articolo propedeutico alla lettura del saggio "Settimo: rubare"
L'AGOGICA NELLA MUSICA BAROCCA E IN FRES
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Il mistero dell'organo della Collegiata di Canino

"La Loggetta" n. 125 (inverno 2020-21) e "Canino2008" (dic 2020)

A Canino (provincia di Viterbo) era presente un organo di Camillo Del Chiaro del 1857. Questo articolo cerca di fare luca su questa misteriosa e drammatica sparizione, che risale agli anni 1960.

Ricostruzione fotografica dell'organo scomparso negli anni '60
Ricostruzione fotografica dell'organo scomparso negli anni '60
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Il mistero dell'organo della collegiata di Canino
Articolo pubblicato su "La Loggetta" n. 125 (inverno 2020-21) e su Canino2008 (dic 2020)
Purchiaroni, da Loggetta n. 125 (inverno
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Il clavicembalo resuscitato

Il castello Orsini di Vasanello (provincia di Viterbo) custodisce un clavicembalo opera di un costruttore anonimo dei primi del 1600, che è stato preso a modello per una fedele ricostruzione da parte del cembalaro Andrea Di Maio.

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Il clavicembalo resuscitato
La scoperta di un antico strumento raccontata dai protagonisti del ritrovamento.
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L'organo del duomo di Tarquinia e gli strani destini organistici dei Morettini

A Tarquinia, in provincia di Viterbo, sono custoditi alcuni organi importanti, tra cui l'opera prima di Nicola Morettini (figlio di Angelo, che lasciò a questa cittadina un altro bellissimo esemplare recentemente restaurato), e l'ultimo strumento in assoluto dell'omonima ditta, frutto del lavoro di Francesco.

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L'organo Morettini del duomo di Tarquinia e gli strani destini organistici dei Morettini
Storia e descrizione dell'organo Nicola Morettini del duomo di Tarquinia (1879)
L'organo morettini del duomo di Tarquini
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Nuovo D.P.C.M. 2020 (Documento Pro Cappelle Musicali)

Considerazioni sul mestiere dell'organista liturgico

Da sottoporre all'attenzione dei parroci e dei vescovi, ai fini del giusto riconoscimento del proprio lavoro di organista.

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CONSIDERAZIONI SUL MUSICISTA DI CHIESA O
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